Pacchetto PM1 FREE : Filtra l’aria per la vita

L’aria pulita è un diritto fondamentale

Respirare è essenziale per la vita. E’ la prima cosa che facciamo quando nasciamo. Si tratta di un’azione istintiva e naturalmente ci aspettiamo che l’aria sia pulita, eppure non è altrettanto istintivo interrogarsi sulla qualità dell’aria che respiriamo.

Tuttavia, negli ultimi anni la comunità scientifica e i mezzi di informazione stanno sempre più frequentemente evidenziando il nesso fra la salute umana e una scarsa qualità dell’aria.

Molti Organismi Nazionali e Organizzazioni Mondiali stanno affrontando il problema essendo sempre più evidente l’impatto sulla salute e sull’economia essi cercano di definire nuovi standard e di aumentare la consapevolezza.

 

L’inquinamento atmosferico rappresenta una delle principali minacce ambientali , sociali e sanitarie di questa epoca.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, in Europa 9 cittadini su 10 sono esposti a livelli troppo alti di inquinamento da particolato ed ozono e più della metà degli Stati Membri è in procedura di infrazione per il mancato rispetto dei limiti di concentrazioni di PM 10 e CO², incluso il nostro paese.

Nonostante i progressi compiuti fino ad ora siamo ancora distanti dai livelli di inquinamento ritenuti accettabili e molte zone in Italia rimangono critiche, in particolare il bacino padano che rimane uno dei principali hot spot europei.

Nel mondo infatti ogni anno oltre 3 milioni di persone muoiono prematuramente a causa dell’inquinamento atmosferico. Rispetto all’Europa, l’Italia con oltre 15.000 decessi prematuri per milioni di abitanti, paga un conto più salato di altri grandi paesi europei sottoposti a inquinamento atmosferico.

Traffico stradale, combustione di biomasse, attività agricole e industriali sono i principali responsabili dell’inquinamento atmosferico nelle nostre città ed hanno un costo economico elevato se si pensa che solo l’Europa  spende da 330 a quasi 1000 miliardi di euro, ovvero tra il 2% e il 6% del PIL comunitario ogni anno.

A questo si aggiunge che il fenomeno delle emissioni indirette e degli inquinanti secondari generate dalle emissioni di altri inquinanti è sempre più rilevante nelle nostre città  oltre all’incidenza negativa che il cambiamento climatico in atto ha sull’inquinamento atmosferico.

L’inquinamento atmosferico ha pertanto conseguenze negative per la nostra salute, per l’intero ecosistema mondiale,  sui nostri edifici e sul nostro portafoglio.

Effetti  dell’inquinamento atmosferico sulla salute

Le evidenze epidemiologiche riscontrate attestano che gli inquinanti prevalenti associati all’aumento dell’incidenza degli effetti sulla salute umana sono PM (particolato atmosferico), NO² (biossido di azoto)e O³ (ozono).

  • Particolato Atmosferico (PM):

l’Italia presenta livelli record per le concentrazioni delle PM 2,5 tra i paesi dell’Europa occidentale ed è l’inquinante che produce il maggior impatto sulla salute umana; gli studi  hanno riscontrato associazioni tra le concentrazioni del PM10 ed un incremento di mortalità e ricoveri ospedalieri per malattie cardiache e respiratorie; è stato inserito dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) tra i cancerogeni di gruppo 1 (agenti sicuramente cancerogeni per l’uomo).

Coordinato dall’Istituto Francese per la Sorveglianza della Salute Pubblica (InVS), il progetto Aphekom indica inoltre che l’inquinamento atmosferico provochi in Europa una riduzione dell’aspettativa di vita di oltre 8 mesi per persona e che le persone più vulnerabili siano i bambini, gli anziani e chi soffre di disturbi cardiovascolari e respiratori.

  • Biossido di azoto:

I livelli di NO² in Italia sono ancora troppo alti pur essendo in  linea con le altre grandi economie europee.

NO² è il precursore per la formazione di inquinanti secondari come ozono troposferico e particolato fine secondario. Provoca l’aumento delle incidenze di malattie polmonari e l’aumento della suscettibilità alle infezioni sia batteriche virali.

  • Ozono:

le concentrazioni di Ozono non sono diminuite in modo significativo e restano tra le più alte in Europa.

O³: inquinante secondario che si forma a partire dagli ossidi di azoto e dai Composto Organici Volatili (COV, i cosiddetti precursori), provoca infiammazione al sistema respiratorio.

Qual è la relazione tra inquinamento dell’aria esterna e qualità dell’aria interna agli edifici?

Gli inquinanti aerodispersi indoor sono numerosi e possono essere originati da diverse sorgenti. La loro concentrazione può variare nel tempo e dipende dalla natura della sorgente, dalle abitudini e dalle attività svolte dagli occupanti negli ambienti interessati e dalla ventilazione. La composizione dell’aria indoor è spesso caratterizzata da una miscela di composti molto variabile rispetto a quanto riscontrabile nell’aria atmosferica esterna. A volte si registrano valori di concentrazione di inquinante all’interno degli edifici superiori a quelli presenti nello stesso momento all’esterno o, più comunemente, si riscontra la presenza di sostanze inquinanti non rilevabili in ambiente esterno.

Va inoltre considerato che, anche se a basse concentrazioni, la presenza di contaminanti negli ambienti confinati può avere un importante impatto sulla salute e sul benessere degli occupanti a causa di esposizioni di lunga durata. Il rischio, infatti, più che alla concentrazione di inquinanti è legato all’esposizione, ovvero alla concentrazione integrata nel tempo. Ricordando che il tempo medio giornaliero trascorso in un ambiente confinato raggiunge l’80-90%  ben si comprende come questo costituisca un aspetto chiave nella valutazione degli effetti dell’inquinamento indoor.

Tra le fonti di inquinanti più comuni troviamo i processi di combustione (compreso la cottura dei cibi), i prodotti per la pulizia e la manutenzione della casa, gli antiparassitari, l’uso di colle, adesivi, solventi, il fumo di tabacco (di prima, seconda e terza mano) ecc.., l’utilizzo di strumenti di lavoro quali stampanti, plotter e fotocopiatrici e prodotti per l’hobbistica. Anche le emissioni dei materiali utilizzati per la costruzione (es. isolamenti, colle, vernici) e l’arredamento (es. mobili fabbricati con legno truciolato, con compensato o con pannelli di fibre di legno di media densità, oppure trattati con antiparassitari, ma anche moquette e rivestimenti) possono contribuire alla miscela di inquinanti presenti.

Di conseguenza l’aria interna può essere fino a 50 volte più inquinata dall’aria esterna

L’evoluzione nel tempo dell’edilizia e dei suoi materiali da costruzione, anche per ragioni di efficienza energetica, ha  fatto si  che molti edifici urbani moderni siano sempre più isolati con scarsa ventilazione naturale, mantenendo così alti i livelli di umidità (chi vive in case umide o con presenza di umidità ha il 40% di probabilità in più di ammalarsi di asma) e la  proliferazione di  inquinati chimici e biologici.

È provato che una famiglia di quattro persone produce in ambiente interno sette litri di acqua al giorno

L’ingresso dell’aria esterna attraverso le finestre all’interno delle abitazioni o edifici di cura e lavoro permette l’ingresso degli inquinati atmosferici fin qui descritti ed è facile comprendere che la qualità dell’aria indoor è seriamente degradata.

Come intervenire

Premesso che in un ambiente confinato gli inquinanti interni si sommano con quelli esterni (creando ambienti particolarmente malsani non visibili ad occhio nudo ma percepibili dall’organismo umano), l’apertura delle finestre, come fonte di aerazione o ventilazione naturale negli ambienti indoor, non è  il modo per garantire una migliore qualità di vita o edifici che non ammalino le persone.

La soluzione a questo problematica sono gli  impianti aeraulici  ai fini del benessere (UNI10339:1995) focalizzati nel migliorare la qualità dell’aria indoor per scambio e filtrazione: generano  comfort abitativo, garantiscono la salute delle persone e una migliore  produttività lavorativa e scolastica permettendo così di  ridurre gli impatti su costi sanitari e aziendali; impianti aeraulici che puntano al risparmio energetico da fonti rinnovabili (cioè alimentati da pompa di calore) come valore complementare alla qualità dell’aria.

Esempio di Impianto ricambio aria

Tali impianti sono basati sull’ingresso dell’aria dall’esterno verso l’interno  dell’edificio previa filtrazione delle polveri sottili e degli inquinati chimici con ricambio dell’aria interna in rapporto all’uso delle stanze, al numero di persone che vi soggiornano, alle cubature e anche alla presenza di specifiche fonti inquinanti interne indipendentemente dalla superficie finestrata, che deve rimanere chiusa per evitare l’interferenza in ingresso di aria inquinata non controllata.

Infatti i nostri impianti garantiscono il raggiungimento all’interno dell’ambiente indoor di determinate caratteristiche di qualità dell’aria sotto diversi profili:

Termico (temperatura)

Igrometrico (umidità)

Purezza (assenza di inquinati)

Quantità (ricambi d’aria)

Ocm Clima con oltre 50 anni di esperienza nella realizzazione di impianti aeraulici ha attivato il pacchetto PM1 FREE per garantire la massima purezza dell’aria indoor attraverso un’accurata progettazione, unita a prodotti e servizi integrati.